ESATTAMENTE DOVE FA MALE?

L’anamnesi è fondamentale , lo sostengono tutti a parole,  ma lo è ancora di più ASCOLTARE DAVVERO il pz durante l’anamnesi.

Mi è capitato di vedere colleghi fare un’anamnesi simile alla lista della spesa: impersonale, meccanica, apparentemente priva della VERA NECESSITA’ di capire il problema.

Ad esempio, quando faccio l’anamnesi ad un pz la prima volta, (ma anche nelle sedute successive, di solito) chiedo SEMPRE di indicarmi con la mano IL PUNTO o la ZONA in cui ha male.

Sembra una cosa scontata ma mi è capitato spesso di sentire dire -: ho male alla schiena!-: e poi di indicare la zona del DORSO ,quindi non la classica lombalgia cui uno subito penserebbe. CAMBIA TUTTO l’approccio diagnostico e terapeutico

Oppure :-Ho male ad una spalla!:- e poi toccarsi vicino alla SCAPOLA, medialmente…più probabile si tratti di un problema cervicale anziché di spalla.

Recentemente un pz DIABETICO è andato da un chirurgo ortopedico per delle parestesie degli arti inferiori e quello, dopo l’ennesima inutile Risonanza,  battezzava problema di stenosi del canale vertebrale ed eventuale intervento chirurgico !! (Pz 70enne diabetico!).

Un neurologo successivamente ha interpretato il problema come neuropatia diabetica, data la cura, il pz adesso sta bene..ed ha evitato l’intervento. Se lo avesse ascoltato un po’ meglio avrebbe capito subito il problema.

ASCOLTARE ATTENTAMENTE  è indispensabile.

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Paolo Vetuschi

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